Primarie del Pd: al voto anche i non iscritti al partito (Giornale di Brescia del 05/04/2009)
La scelta di oggi per il candidato alla Provincia è tra Fabio Capra, Dario Balotta, Mario Braga, Diego Peli e Carlo Fogliata
I cinque esponenti del Pd in corsa per le PrimarieCinque nomi per un candidato. Sono quelli di Fabio Capra, Dario Balotta, Mario Braga, Diego Peli e Carlo Fogliata. Tra questi oggi uscirà chi sarà il candidato alla presidenza della Provincia proposto dal Pd alle prossime elezioni.
Dalle 9 alle 19 sono infatti aperti i 150 seggi distribuiti in città e provincia, dove chi ha compiuto i sedici anni potrà presentarsi e votare scegliendo tra i cinque esponenti del partito chi dovrà opporsi al candidato di Centrodestra. Nel seggio ci saranno un presidente e tre scrutatori, ai quali chi intende votare, dovrà presentare un documento e consegnare pure tre euro. Contributo che si abbassa ad un euro per chi ha meno di 25 anni.
L’obiettivo degli organizzatori delle Primarie bresciane è quello di raggiungere i diecimila votanti. Sarebbe un buon risultato spiegano i dirigenti del partito, dal momento che quando si votò a fine gennaio per i dirigenti territoriali, si presentarono 15mila persone.
Il nome del candidato alla presidenza della Provincia potrebbe arrivare già nella tarda serata di oggi perché lo spoglio delle schede sarà effettuato immediatamente dopo la chiusura dei seggi, dalle 19 in poi. Obiettivo dei cinque in lizza è quello di superare la soglia del 40% delle preferenze espresse dal popolo del Pd. Chi infatti supererà tale quota sarà automaticamente il vincitore delle Primarie e a giugno dovrà vedersela con Daniele Molgora.
Nel caso in cui invece nessuno dei cinque candidati riuscisse a superare quella percentuale, si andrà al ballottaggio tra i due soggetti che avranno ottenuto il maggior numero di preferenze.
Quindi mercoledì 8 aprile, 250 membri del partito, i segretari di circolo e i responsabili territoriali del Pd, insieme ad altre 150 persone, sceglieranno chi tra i due dovrà rappresentare il partito nella competizione elettorale di giugno.
L’ordine dei cinque nomi che i votanti si troveranno sulla scheda delle Primarie è: Fabio Capra, Dario Balotta, Mario Braga, Diego Peli e Carlo Fogliata. Alle Primarie possono partecipare tutti coloro che appoggiano l’inidirizzo politico espresso dal partito e non solo i cinquemila che hanno la tessera del Pd. L’elenco completo dei seggi con l’indirizzo dove votare sul sito web del partito www.pdbrescia.it
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In 150 seggi tra città e provincia si vota il candidato del Partito Democratico alle Provinciali. In lizza in cinque. Urne aperte dalle 9 alle 19 (Bresciaoggi del 05/04/2009)
Oggi il popolo del Pd sceglie il suo candidato
Da sinistra i cinque candidati: Braga, Fogliata, Balotta, Capra e PeliAprono alle 9 di stamattina e chiudono alle 19 di stasera i seggi delle primarie del partito democratico che vanno in sena oggi. Decidono il candidato alla presidenza della Provincia per il partito di Franceschini e gli elettori - chiunque abbia votato alle precedenti primarie o si dichiari sostenitore semprechè abbia compiuto 16 anni - possono scegliere tra cinque persone: Fabio Capra, Carlo Fogliata, Mario Braga, Dario Balotta e Diego Peli.
I seggi sono venti in città e 130 in provincia, «sorvegliati» da seicento scrutatori.
Lo spoglio delle schede comincerà già stasera, subito dopo la chiusura delle urne e i risultati inviati alla sede cittadina del partito in via Risorgimento. Qui, nei due giorni successivi, domani e martedì, il comitato organizzativo verificherà il conteggio. Per essere eletti occorre superare il 40 per cento delle preferenze, altrimenti i migliori due vanno al ballottaggio che è in calendario per mercoledì, ma che nel caso si svolgerà con regole diverse dalle primarie. A scegliere sarà una platea ristretta di 400 persone tra costituenti, segretari di circolo e responsabili territoriali.
Per poter votare oggi è richiesto il versamento di un «obolo», come del resto nelle altre tornate: tre euro in questo caso. E appunto le precedenti primarie, allestite dal partito democratico, si tennero nel gennaio dello scorso anno e prima nell’ottobre, queste ultime laurearono Prodi nella corsa che lo portò a sfidare Berlusconi nelle più recenti elezioni politiche.
L’affluenza fu di 15 mila alle primarie del 27 gennaio 2008 per gli organi territoriali e l’integrazione all’assemblea costituente, mentre il boom si verificò con 45 mila alle nazionali del 10 ottobre. Gli iscritti del Pd sono circa 5 mila. A sentire il segretario organizzativo Renzo Imberti, un buon risultato sarebbe raggiungimento di 10 mila votanti. E.B.
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Primarie Pd: 150 seggi per cinque candidati (Giornale di Brescia del 04/04/2009)
Domani le operazioni di voto si svolgeranno in città e provincia dalle 9 alle 19 Ad esprimere la preferenza saranno chiamati non solo gli iscritti al partito
Primarie del Pd, ci siamo. Domani dalle 9 alle 19 i 150 seggi distribuiti in città e provincia saranno a disposizione di «tutti coloro che appoggiano il nostro indirizzo politico e non solo dei 5mila iscritti al partito» riferisce Riccardo Imberti dalla sede di via Risorgimento alla vigilia del voto.
Voto, istruzioni per l’uso
Cinque i candidati in corsa, Fabio Capra, Dario Balotta, Mario Braga, Diego Peli, Carlo Fogliata, secondo l’ordine riportato sulla scheda elettorale.
I potenziali elettori sono invece tutti coloro che abbiano compiuto i 16 anni. Al seggio, dove saranno presenti un presidente e tre scrutatori, bisognerà presentare un documento di riconoscimento. Per ogni votante sarà chiesto un contributo di 3 euro, quota diversificata per gli under 25 che potranno versare un minimo di un euro. Lo spoglio delle schede inizierà, in ogni seggio, subito dopo le 19 e in serata i dati dovranno essere convogliati via fax o telefonicamente alla sede della segreteria, dal momento che tra lunedì e martedì i documenti e il verbale delle votazioni dovranno essere consegnati per la verifica da parte del comitato organizzativo.
La soglia del 40 per cento
Superare la soglia del 40% dei voti. È questo l’obiettivo a cui ambisce ciascun candidato in lizza. Chi, infatti, tra i cinque si aggiudicherà un monte voti tale sarà il futuro candidato Pd a presidente della Provincia.
E se le urne non dovessero restituire il risultato sperato? La possibilità, benché scaramanticamente in casa Pd non la si voglia considerare, non è così peregrina, dato il numero non esiguo di candidati. In ogni caso se l’ipotesi dovesse diventare concreta si andrà al ballottaggio. A quel punto i 250 membri costituenti del partito, i segretari di circolo e i responsabili territoriali, circa altre 150 persone, sceglieranno tra i due candidati che domenica raccoglieranno più consensi. Un’operazione di voto che verrebbe svolta la sera di mercoledì 8 aprile.
L’incognita «affluenza»
La domanda che serpeggia nelle stanze del quartier generale del Pd riguarda proprio l’affluenza alle urne.
«Superare i 10mila votanti sarebbe già un buon risultato. Alle ultime primarie, quelle del 27 gennaio organizzate per individuare i dirigenti territoriali, si presentarono in 15mila, speriamo che anche domani la partecipazione sia alta, da parte nostra abbiamo cercato di coinvolgere più gente possibile e anche dal punto di vista della distribuzione dei seggi abbiamo cercato di essere il più capillari possibile».
Ieri sera a Desenzano l’ultimo dei sette incontri territoriali con i cinque candidati ha chiuso la breve campagna elettorale del Pd.
«Si può dire che tutto si è svolto secondo il rispetto del Codice di autoregolamentazione dei comportamenti siglato dai cinque candidati - ha commentato Imberti - ovvero nel rispetto delle singole candidature. Qualche sbavatura si è invece verificata nei singoli programmi dove, in alcuni casi, ci siamo trovati ad avere a che fare con contenuti che non rientravano nella cornice del programma "base" del Partito democratico».
Gli scatoloni con il materiale di voto sono pronti per essere consegnati alle sedi di voto. Più di 500 persone domani "veglieranno" sulle urne. Tutto il resto si conoscerà nella notte di domenica.
Cecilia Bertolazzi
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La macchina organizzativa per la scelta del candidato presidente della Provincia scalda i motori. Ai seggi impegnate 600 persone (Bresciaoggi del 04/04/2009)
Primarie Pd, istruzioni per l’uso
Natalia Danesi
Si vota domani dalle 9 alle 19 in 150 punti della provincia I risultati si avranno in serata L’8 l’eventuale ballottaggio
Sabato 04 Aprile 2009 CRONACA, pagina 9 giornale e-mail print Venti seggi in città, 130 in provincia, circa 600 tra presidenti di seggio e scrutatori impegnati. La macchina organizzativa delle primarie del Partito Democratico per il candidato presidente della Provincia scalda i motori. Ieri segretario organizzativo Riccardo Imberti ha illustrato alla stampa gli ultimi dettagli.
QUANDO. Si vota domani dalle 9 alle 19. Subito dopo la chiusura dei seggi, inizierà lo spoglio e in serata la segreteria provinciale del partito avrà sotto mano i risultati. Lunedì e martedì saranno raccolti i verbali e il materiale per la verifica da parte del comitato organizzativo. Se uno dei cinque candidati (Fabio Capra, Dario Balotta, Mario Braga, Diego Peli o Carlo fogliata) dovesse vincere, ma senza raggiungere il 40 per cento dei consensi, mercoledì 8 si svolgerà il ballottaggio. A decidere tra i due candidati che avranno ottenuto più consensi saranno i costituenti, i segretari di circolo e i responsabili territoriali, un totale di circa 400 persone.
CHI. Possono recarsi alle urne i cittadini sopra i 16 anni senza vincolo di tessera. Ad esprimere una preferenza saranno i votanti delle due precedenti primarie (il 14 ottobre e il 27 gennaio) e tutti coloro dichiarino la condivisione con la proposta politico - programmatica del Pd. Ai seggi verràallestito anche uno spazio per chi desidererà tesserarsi. È obbligatorio un contributo di 3 euro, ridotto a 1 euro per gli under 25. Ed è richiesta la presentazione di un documento di identità.
DOVE. Per questo appuntamento elettorale saranno allestiti 150 punti voto, 130 in provincia e 20 in città (l’elenco a fianco, Ndr.). In ognuno ci sarà un presidente e tre scrutatori, in tutto circa 600 persone. Senza contare i militanti che hanno lavorato in questi giorni.
LE ASPETTATIVE. Tra le incognite di questo appuntamento elettorale, c’è soprattutto l’affluenza alle urne. «Siamo reduci da una breve campagna elettorale con incontri sul territorio - spiega Imberti -. I cinque candidati hanno sottoscritto un codice di regolamentazione che in genere hanno rispettato, e una cornice di programma. Sarebbe stato auspicabile che tutti vi si attenessero, ma sono arrivate anche dichiarazioni sopra le righe». La palla ora passa agli elettori. Furono 15 mila alle primarie del 27 gennaio 2008 per gli organi territoriali e l’integrazione all’assemblea costituente, ben 45 mila alle nazionali del 10 ottobre. Gli iscritti del Pd sono circa 5 mila. «Se supereremo i 10 mila votanti - assicura Imberti - sarà un buon risultato».
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Tanti lavoratori a sostegno di Fogliata (Bresciaoggi del 03/04/2009)
Carlo FogliataTante le figure legate al mondo del lavoro - espressioni di categorie sindacali, lavoratori, imprenditori - a sostegno della candidatura per le primarie del Partito Democratico di Carlo Fogliata.
UN’UNIONE di intenti sul fronte del contrasto alla crisi economica che li ha portati a sottoscrivere un appello con il fine di «affermare il centrosinistra a livello provinciale cosicché le Istituzioni locali assumano un ruolo attivo e propositivo per contrastare la crisi e sostenere i ceti più deboli». Cosa che vedono possibile nella figura di Carlo Fogliata candidato a presidente della Provincia di Brescia. E al centro del programma elettorale del capogruppo del Pd in Broletto c’è proprio la sfera del lavoro, «che il governo non affronta con interventi giusti, invece di sostenere i redditi cerca di dividere il mondo del lavoro e allarga le disuguaglianze sociali» commenta Mauro Pagani, (Pd) presidente Comunità Montana.
Laura Parenza, comitato esecutivo del partito bresciano, spinge l’acceleratore su welfare, lavoro femminile, alla luce anche dei diminuiti stanziamenti regionali all’interno del Piano di Zona.
I GIOVANI sono una delle categorie più oppresse dalla crisi. «Non ho visto nell’operato della giunta Cavalli - spiega Massimo Reboldi, ex segretario provinciale giovani democratici - nessun tipo di incentivo per cercare di dare un futuro più certo ai giovani bresciani».
Tra i firmatari dell’appello: Tiziano Bertoli (Metra), Massimo Bussi (Fiom Iveco), Luigi Ciracì (Ferrovie dello Stato), Massimo Frugoni (Rsu Mac), Loris Gnutti (Stefana Lumezzane). SI. GH.
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VERSO LE ELEZIONI. Al «Leonardo» il segretario provinciale chiede ai cinque in lizza di fare squadra e accettare l’esito (Bresciaoggi del 02/04/2009)
Pd, Tolotti mette in riga i candidati alle primarie
Silvia Ghilardi
Capra: «Lavoro per tutti». Balotta: «Sprechi al D’Annunzio». Braga: «Il Cfp è da chiudere». Peli: «Servono 100 milioni». Fogliata: «Opporsi al degrado»
I cinque candidati alle primarie del Pd: da sinistra, Braga, Fogliata, Balotta, Capra e Peli ... Candidati alle prese con le ultime battute della campagna elettorale per le primarie del Partito democratico martedì sera all'auditorium del liceo Leonardo di via Balestrieri. Uno accanto all'altro i cinque contendenti - Fabio Capra, Dario Balotta, Mario Braga, Diego Peli e Carlo Fogliata - alla nomina di candidato ufficiale del Pd per le prossime provinciali di giugno si sono confrontati e proposti in quello che è il terzo degli appuntamenti di incontro con il pubblico in giro per la provincia.
MA È IL SEGRETARIO provinciale Franco Tolotti a stabilire, prima dell'inizio dei lavori, i paletti entro i quali la corsa alle urne deve «assolutamente» restare. Primo, lavorare per ottenere la massima partecipazione all'appuntamento elettorale delle primarie. Due, gestire nella maniera migliore l'esito dello scrutinio. «Nessuno dovrà mettere in discussione l'esito democratico del voto - chiosa Tolotti -. Il risultato non deve essere elemento di divisione come è già successo altre volte».
L'ex assessore comunale della passata legislatura Fabio Capra ha ribadito - da cattolico - la totale laicità che vuole mantenere nel suo percorso all'interno del Partito Democratico. Al centro della campagna elettorale di Capra la crisi economica mondiale e la necessità di trovare delle soluzioni. «Credo che si debba risolvere la crisi con il lavoro - commenta -. Un lavoro sicuro, stabile, ben remunerato e per tutti, stranieri inclusi». Capra esprime poi la volontà di voler portare in Provincia il modello comunale di gestione del bilancio. «La prima cosa da fare è eliminare gli sprechi - continua -. Più di 500 milioni di debito in Broletto e "solo" 15 in Comune vorranno dire qualcosa». Porte aperte infine alle alleanze, «anche, se c'è unità di intenti, con le forze che stanno alla nostra sinistra».
Pure Dario Balotta parla di sprechi, ma questa volta a riguardo dell’aeroporto «D'Annunzio» di Montichiari. «Si assiste da anni a una lite che ha ridotto lo scalo a essere per nulla sfruttato - chiarisce l'ex sindacalista -. É ora di finirla e adottare l'indicazione dell' Unione europea di indire una gara». Dopo aver riportato la propria esperienza nel mondo sindacale dei trasporti, Balotta si augura che queste primarie non siano terreno di regolamento dei conti all'interno del partito, «fatto che ha allontanato la gente dal Pd».
PARLA DI MODERNA gestione della Provincia che portino al recupero di 7 milioni da reinvestire in strutture e in politiche per le persone Mario Braga: «Una somma che potrebbe essere recuperata attraverso la soppressione della polizia provinciale». E ancora: semplificazione di tutte le procedure burocratiche, costruzione della nuova sede della Provincia, abolizione del Centro di formazione professionale «Zanardelli» e istituzione degli Istituti di formazione professionale locali. Braga ribadisce la disponibilità ad accordi con gli altri «solo nel caso di convergenza sulle proposte».
Si focalizza subito sul programma il sindaco di Concesio, Diego Peli. Riduzione del numero degli assessori, delle consulenze, delle auto blu e blocco del bando per l'acquisto della nuova sede della Provincia, così da liberare risorse - 100 milioni di euro - per far fronte alla crisi.
SUL VERSANTE LAVORO, Peli pensa all'istituzione di un tavolo permanente con organizzazioni sindacali e datoriali, banche, Camera di commercio e Acb per rilanciare un nuovo patto di stabilità ragionato. Sul capitolo autonomie locali, il candidato sente il bisogno per la Provincia di Brescia di una riaffermazione della possibilità e scelta di gestione nei confronti della Regione.
Parte da una feroce critica all'operato della Giunta Cavalli l'intervento di Carlo Fogliata. Il capogruppo del Pd in Broletto vede l'esigenza di «risvegliare una coscienza civile e morale che sappia contrapporsi al degrado e all'incapacità della maggioranza». Fogliata porta a esempio la politica «del non far nulla» nella vicenda dell’aeroporto di Montichiari, l'inadeguatezza nell'affrontare il problema integrazione, il milione e mezzo di euro speso dalla Giunta per la comunicazione istituzionale «che andava a coprire la consapevolezza dei veri problemi». Prima cosa da fare, per Fogliata, risanare e puntare sulle eccellenza della brescianità con il volontariato, la solidarietà e la partecipazione.
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Fogliata su Internet: «Perché mi candido» (Bresciaoggi del 28/03/2009)
Per il momento serve solo per le primarie del Pd, ma il suo auspicio è che il sito Internet possa rivelarsi utile anche dopo il 5 aprile. Carlo Fogliata sbarca in Rete (www.carlofogliata.it) e nella sede del partito, in via Risorgimento, spiega che le primarie sono sì uno strumento di selezione del Pd, ma anche una straordinaria occasione per dialogare con cittadini e cittadine. Insomma, le primarie non sono faccenda interna al partito, ma anche un modo per andare per mercati e piazze a illustrare quanto fatto durante gli anni di opposizione a palazzo Broletto, e quanto si ha intenzione di fare se si governerà la Provincia dopo le elezioni di giugno.
LE PRIMARIE del 5 aprile decideranno il candidato del Pd, ma non è detto - lo ha ricordato ieri lo stesso Fogliata nella sede del partito, in via Risorgimento - che questi sarà il candidato della coalizione di centrosinistra. Bisognerà vedere quanto ampia sarà la coalizione e quali candidature alternative metteranno in campo gli alleati.
Ieri l’ex sindaco Paolo Corsini ha motivato il suo sostegno a Fogliata non solo con la lunga amicizia che li lega, ma anche perché ritiene che «tra gli esponenti del Pd, Fogliata è quello che conosce meglio le dinamiche provinciali» essendo stato, insieme a Pierluigi Mottinelli, il capogruppo del Pd in Provincia. Dal canto suo Paolo Pagani, vicepresidente della Comunità montana di Valle Trompia, ha posto l’accento sulla volontà di Fogliata di costruire un’ampia coalizione. Rosangela Comini, presidente oramai agli sgoccioli della Fondazione Asm, ha invece rimarcato i tratti di disponibilità al dialogo e rigore della figura di Fogliata.
Tra i sostenitori della candidatura anche Dante Buizza, sindaco di Travagliato, che - ha ricordato Fogliata - «in tempi recenti ha sconfitto il centrodestra, ha una diversa biografia politica e rappresenta uno dei tanti sindaci che mi sta sostenendo». Buizza ha parlato di una sensibilità di Fogliata su un tema a lui caro, quello dell’autonomia dei Comuni e degli enti locali, sempre più spesso vittime di quello che Buizza ha definito «federalismo spoliativo», ovvero la tendenza che sempre più spesso Province e Regioni hanno: togliere poteri agli enti locali.
«Grazie al Pd, molti Comuni bresciani sono all’insegna del buon governo - scrive Fogliata su Internet -. Dobbiamo partire dalle realtà virtuose per affermare la capacità del Pd di interpretare al meglio le esigenze della nostra Provincia».TH. BEN.
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Provincia «risanata e forte»: Corsini con Fogliata (Giornale di Brescia del 28/03/2009)
Un sito Internet e un territorio da battere per il candidato alle primarie Pd. Con lui anche Buizza, Pagani e la Comini
nUna Provincia «risanata, forte, serena e sicura». Una Provincia «testimonianza di buon governo», con l’obiettivo di «dar continuità a una proposta alternativa alla destra». Carlo Fogliata, capogruppo del Partito democratico in Broletto, si prepara alle primarie del 5 aprile, durante le quali il Pd sceglierà il proprio candidato per la corsa alla presidenza della Provincia, con punti programmatici che guardano all’esperienza maturata in Consiglio provinciale nei banchi dell’opposizione e «alla volontà di proseguire nel percorso tracciato in questi anni».
«Nelle prossime settimane sarò impegnato all’esterno, sul territorio. Voglio contribuire ad aumentare, nel modo più rilevante possibile, la partecipazione degli elettori alle primarie», ha detto Fogliata, presentando anche il sito internet personale www.carlofogliata.it, «nel quale si potranno trovare tutte le notizie sulla mia candidatura».
Tra i sostenitori e i firmatari della candidatura di Fogliata, all’interno del Pd, ci sono l’ex sindaco di Brescia, on. Paolo Corsini, Paolo Pagani, vicepresidente della Comunità montana di Valle Trompia, Rosangela Comini, già assessore comunale e Dante Buizza, sindaco di Travagliato. Le ragioni dell’appoggio di Corsini, come egli stesso ha sottolineato «sono di natura affettiva». «Inoltre Fogliata conosce bene i problemi connessi allo sviluppo provinciale - ha aggiunto Corsini -. Porta con sé il valore aggiunto della continuità istituzionale in virtù della sua esperienza come consigliere provinciale, che ha messo sul tappeto temi importanti per lo sviluppo del territorio».
«Io credo che Carlo sia il candidato più forte in campo - ha confermato Pagani -. Inoltre è convinto della necessità di costruire un’ampia coalizione di centrosinistra per le prossime elezioni. Una convinzione che ha una rispondenza anche a livello nazionale, che guarda ad una tessitura di una nuova coalizione di centrosinistra».
Per Buizza, la candidatura di Fogliata «fonde anime che provengono da esperienze diverse. Con Carlo condivido una lunga militanza e una vicinanza per l’interesse a tematiche che riguardano il territorio». Rosangela Comini ha invece sottolineato «l’onestà intellettuale del compagno di partito, rigoroso e disponibile al dialogo». Tornando all’agenda programmatica di Fogliata in vista delle primarie, tra gli slogan del candidato c’è l’obiettivo di «una Provincia risanata e forte». Fogliata dice quindi no alla «disastrosa gestione del Bilancio della Giunta Cavalli» e punta «sul risanamento delle infrastrutture per dare fiato ad un’economia ricca di eccellenze». p. greg.
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Fogliata: alle primarie Pd per una Provincia sicura e democratica (Giornale di Brescia del 19/03/2009)
«La Provincia ha bisogno del Partito Democratico per tornare ad essere il punto alto di sintesi del confronto sulla crisi. Il centrodestra ci sta
preparando un medioevo tecnologico».
La corsa di Carlo Fogliata alla Provincia, che avverrà con le primarie del 5 aprile, è partita ieri mattina con la presentazione del suo programma. «Le
ragioni della mia candidatura - ha spiegato - nascono dall’esigenza di dare continuità ad una proposta sviluppata in modo unitario dal gruppo del Pd
in Provincia». Tre gli slogan cardine del programma. Una Provincia risanata e forte. «La cattiva gestione del bilancio provinciale da parte della
Giunta Cavalli - ha spiegato - ha prodotto una sostanziale impossibilità di far fronte alle esigenze della crisi, che richiederebbe invece interventi
incisivi a favore delle attività produttive. Risanare il bilancio, sviluppare gli investimenti, completare le infrastrutture per ridar fiato a una economia
ricca di eccellenze, ma non aiutata dalla politica provinciale della Giunta Cavalli».
Una Provincia serena e sicura. «Il leghismo imperante - ha detto Fogliata - ha mostrato tutta la sua insufficienza nel dare risposte ai bresciani. La
città dolente non si cura con la città murata. La risposta ai fenomeni che hanno lacerato la coesione sociale va ricercata nella valorizzazione della
ricchezza del mondo associativo, del volontariato, delle rappresentanze sociali ed economiche di cui Brescia è ricca. Non si risponde ai problemi
della sicurezza con le ronde dei vicini di casa, ma con l’affermazione dei diritti universali, del rispetto delle leggi, dell’azione solidale per
l’integrazione mettendo in campo un patrimonio culturale, storico, civile di cui Brescia ha sempre saputo dare testimonianza». E sul fronte della
grande tradizione del nostro territorio Fogliata ha ricordato il ruolo chiave della Chiesa bresciana, «riferimento per tutti noi». Non poteva mancare:
una Provincia democratica. «Il buon governo di molti Comuni, la presenza di una articolazione democratica ricca e presente in tutte le espressioni
sociali, ci danno il segno della capacità del Pd di interpretare le esigenze di una Provincia in grado di tornare riferimento per le comunità locali».
Fogliata si è poi detto «stupito» dell’appoggio che la sua candidatura ha ottenuto, «dimostrazioni che non mi aspettavo, segno che in Provincia
abbiamo fatto un buono lavoro». Ora non resta che attendere le proposte degli altri candidati: Diego Peli, Mario Braga, Fabio Capra e Dario Balotta.
Francesco Alberti
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Il programma del candidato alle primarie Pd «Una Provincia più sana e sicura» (Bresciaoggi del 19/03/2009)
di Natalia Danesi
Carlo Fogliata, candidato alle primarie del Pd del 5 aprile, mette le cose in chiaro. La sua
disponibilità per le provinciali è legata «agli orientamenti che il partito avrà: se un’alleanza metterà
in condizione di cacciare il centrodestra», allora la appoggerà in tutto e per tutto. Intanto, il
capogruppo in Broletto ha iniziato la sua personale campagna elettorale anche se - assicura - questaè solo la prima tappa di un percorso che dovrà portare «a strappare l’Amministrazione all’attuale la
maggioranza».
LA DECISIONE di scendere in campo, spiega ancora Fogliata, è dettata innanzitutto da ragioni
biografiche e di esperienza. Consigliere provinciale da tre mandati, anche in ragione della sua
esperienza professionale ha concentrato di recente l’attività amministrativa soprattutto sulle
questioni di bilancio. Il «risanamento finanziario» del Broletto è uno dei punti del programma
elettorale per le primarie, poiché - sottolinea - la «cattiva gestione della giunta Cavalli ha prodotto
un’impossibilità di far fronte alle esigenze indotte dalla crisi». Secondo tema chiave, la sicurezza«che non significa - precisa Fogliata - avere le ronde sotto casa, ma affermare la coesione sociale».
Infine il capogruppo del Pd in Provincia auspica che quell’ente che ultimamente «ha subito tante
ferite» torni ad essere un «punto di riferimento democratico».
L’ORIENTAMENTO di Fogliata è ben chiaro a tutti coloro che lo conoscono: «Ho una storia di
iscritto al Pci dal 1968 - racconta -. La mia vicenda personale mi ha portato oggi a credere in un
partito che vuol fare sintasi tra il riformismo possibile e la tradizione cattolico democratica della
nostra città».
Una vicenda grazie a cui ha trovato numerosi sostenitori nella raccolta firme per la candidatura alle
primarie. Da nomi illustri come quello dell’onorevole Paolo Corsini, ex sindaco di Brescia, agli
amministratori del territorio fino al mondo giovanile. «Non mi aspettavo una tale condivisione -
spiega Fogliata - perché negli ultimi anni più che dell’attività politica mi sono occupato di quella
amministrativa». L’appoggio arriva anche dal gruppo consiliare in Broletto e dal collega Pierluigi
Mottinelli, che si è fatto da parte: «Ha fatto una scelta assolutamente autonoma - spiega -
individuando in me il candidato per il gruppo che avrebbe potuto condurre questa battaglia. È una
ricchezza di cui spero il partito tenga conto».
IL LAVORO per le primarie va di pari passo con quello per trovare un’intesa con gli altri partiti. Il
mandato della direzione - spiega il segretario provinciale del Pd Franco Tolotti - è unanime e «ci
sforzeremo fino all’ultimo in questo senso. Ma i tempi stringono, il quadro dovrà essere chiaro
entro la settimana». Qualora le primarie fossero di coalizione e non di partito - spiega il segretario
organizzativo Riccardo Imberti - la direzione convocherà i costituenti, i segretari di circolo e di
zona per scegliere il candidato unico con cui correrà il Pd.
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Il diesse Carlo Fogliata l’«odiosamato»
Giovedì 13 Marzo 2008 CRONACA, pagina 13 giornale e-mail print
Carlo Fogliata, capogruppo Ds
C’è chi non tollera il suo sottile, insistito sarcasmo. E chi invece - anche nelle file della maggioranza - se appena potesse, batterebbe le mani fino a spellarsele.
DEL RESTO, Carlo Fogliata è un po’ così: prendere o lasciare. Forse la indovina il presidente Alberto Cavalli a prendere seraficamente le punzecchiature del capogruppo Ds. E lasciare che altri si risentano, magari per boutade come quella del subemendamento in cui si chiede che i capannoni industriali dismessi siano utilizzati per ospitare gli assessori provinciali dismessi, da Gelmini ad Arturi a Grazioli. A proposito: non è passato.I.R.